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Il follo



Piccolo borgo che chiude a Sud la frazione di Santo Stefano. Prende il nome dall’attività di “follatura” della lana di cui persiste una testimonianza nell’edificio a ciò preposto all’interno dell’abitato.
L’energia era assicurata dall’acqua del torrente Teva che sgorga a lato del campanile di Santo Stefano che, oltre al follo da lana, azionava varie altre ruote di mulini da farina, fabbri, arrotini e garantiva alle due latterie del paese il ciclo del freddo per la lavorazione del latte.
Dal toponimo anche il più diffuso cognome dell’area, Follador.